A SBAGLIARE LE STORIE… ovvero quando le favole erano al telefono

Punto di partenza è l’opera di Gianni Rodari “Favole al telefono”: “A sbagliare storie” cerca di toccare il tema dell’alfabetizzazione emotiva. Sul palco i due fratelli Giovannino Perdigiorno, sempre distratto, e Alice detta Cascherina perché casca sempre, mescoleranno alcuni ingredienti come l’immaginazione, alla noia, ai litigi, ai grandi interrogativi esistenziali. Tutto accade nella loro ipotetica cameretta dove una sedia, un bastone, delle felpe e dei libri, offrono spunti per inventare o rivedere storie, suscitando a volte la preoccupazione di un papà, che non si vede perché occupato in un’altra stanza, immerso nelle sue faccende e nei suoi dubbi legati alla crescita dei figli.


Lo spettacolo può essere presentato in tre versioni: breve (durata 20 min), da rappresentare all’interno delle scuole d’infanzia e primarie di primo grado; semi-integrale (40 minuti) su palco, per un pubblico scolastico dai 6 ai 18 anni o per rassegne dedicate alle famiglie; e integrale (55 minuti), su palco, per un pubblico scolastico dai 6 ai 18 anni o per rassegne dedicate alle famiglie. Quest’ultima versione prevede l’ausilio di videoproiezioni con le quali i danzatori interagiscono e, ove è possibile, l’installazione di un cerchio aereo.

Età consigliata: dai 4 ai 18 anni


Coreografie e regia: Alberto Munarin

Con: Alberto Munarin ed Elena Governo

Luci: Nicolò Pozzerle

Durata: 20 minuti (breve), 40 minuti (semi-integrale) e 55 minuti (integrale)


Video promo: https://www.youtube.com/watch?v=e2WC3bnPtr4